La riconnessione che dona pace

01.

Cos'è la IADC?

 

L’acronimo inglese IADC sta per Induced Comunication After Death. Euna terapia rivoluzionaria finalizzata a realizzare momenti di ricongiungimento con i cari non più in vita scoperta dallo psicologo americano Allan Botkin. Tale intervento permette di affrontare con straordinaria efficacia il profondo dolore che segue la perdita di una persona cara. In pochi istanti si promuove nel soggetto l’emergenza di uno stato mentale di recettività che gli permette di accedere, attraverso una o più modalità sensoriali, ad un’esperienza di contatto e comunicazione con il proprio caro deceduto. I soggetti valutano l’esperienza come assolutamente reale e da ciò nasce la possibilità di una radicale rilettura dell’evento luttuoso e con essa l’acquisizione di una rinnovata serenità. L’Iadc può essere attuata da sola oppure integrata in un trattamento più ampio. 

02.

A chi si rivolge?

 

In caso di perdita di una persona cara (un figlio, un coniuge, un genitore)

Per chi soffre di un lutto traumatico recente o subito decine di anni prima.

Per chi ha questioni irrisolte (sentimenti di rabbia o colpa) con una persona defunta e vuole risolverle definitivamente

Per chi vuole vivere con semplicità, naturalezza e in pieno stato di coscienza un’esperienza vivida e trasformatrice di riconnessione con una persona deceduta con cui si vuole ristabilire un contatto e onorare il legame affettivo. 

03.

Funzione

Rapida in poche sedute Risolutiva e definitiva.

Guarisce gli elementi profondi del lutto.

Trasforma la sofferenza in pace.

“Non conosco nessun’altra tecnica terapeutica che possa dimostrare un cambiamento tanto evidente nella funzione cerebrale e un conseguente marcato passaggio di prospettiva riportato dal paziente stesso”

(da “Comunicare Oltre la morte” di Allan Botkin)